Get a Mac! iI gioiello di Apple

Come, attraverso uno spot rivoluzionario, “Get a Mac”, Apple è stata in grado di aumentare la popolarità del proprio brand agli occhi dei clienti.

Nel corso della sua storia Apple ha, spesso, tirato fuori veri e propri gioielli di marketing. Uno di questi è lo spot rivoluzionario “Get a Mac” che è stato uno dei principali motivi dell’enorme successo ottenuto dalla Apple nei decenni successivi

Se fossi interessat* ad approfondire ed ascoltare l’entusiasmante storia dietro questo spot, puoi ascoltare il podcast qui.

Tuttavia, prima di parlare della pubblicità in sé, occorre fare un piccola premessa

 

All’inizio del millennio la Apple conosce una forte crisi finanziaria e di vendite che l’hanno portata ad abbassare le sue quote di mercato dal 20% al 5% in favore di Microsoft.

Steve Jobs, quindi, incaricò all’agenzia TBWA di creare una serie di spot per definire nella mente del consumatore un’immagine ben precisa: la chiara superiorità del Mac nei confronti del PC, senza, però, parlare del prodotto

Un’impresa molto difficile, non trovi? 

L’agenzia impiegò otto mesi e dozzine di meeting, nei quali presentarono decine e decine di idee al grande capo, prima che Steve ne scegliesse una. 

Ma come hanno avuto l’idea per questo capolavoro del marketing?

Dall’idea alla sua realizzazione

L’ispirazione della famosissima campagna “Get a mac” viene a due creativi del team durante una giornata di surf a Malibu, mentre osservano un surfista anziano cercare, invano, di cavalcare un’onda mentre viene ridicolizzato da un surfista giovane e aitante. 

Ecco l’idea che stanno cercando! 

I due si mettono subito all’opera con il loro team di creativi, consapevoli di aver trovato l’idea giusta da presentare a Steve Jobs. 

Ed in effetti, l’idea piace anche a Steve! 

In cosa consiste lo spot di “Get a Mac”?

In realtà, “Get a Mac” non è un singolo spot, ma un insieme di spot. Furono prodotte, infatti, più di 300 pubblicità ma solo 66 ottennero l’approvazione di Steve. 

L’idea era quella di rappresentare il Mac e il PC come due persone: una giovane, aitante, e sempre con la risposta adeguata, il Mac, mentre l’altro, il PC, un po’ impacciato e noioso. Insomma… quello che verrebbe oggi definito un boomer. 

Tutti gli spot si svolgono tra due persone che parlano di un particolare aspetto delle proprie persone e/o personalità, su sfondo bianco, alludendo ovviamente alle caratteristiche dei due computer. 

Questo spot, per esempio, è sul tema del VIRUS. 

Riassunto brevemente: il PC, il signore noioso, è raffreddato e dice di avere un virus, Mac, il ragazzo cool, lo aiuta dandogli un fazzoletto. A questo punto, il PC lo invita a stare lontano per non essere infettato. Ma Mac lo rassicura: i PC prendono i virus, non i Mac

Ammettiamolo: è davvero bello vedere il pizzico di genialità dietro questi spot. 

I risultati

Il successo della campagna è senza precedenti. Apple, come detto, manda in onda ben 66 spot diversi contribuendo a creare l’immaginario dell’utente Mac come persona cool

Ma, alla fine, hanno venduto più Mac? 

La risposta, di solito, è difficile da dare quando non c’è un riscontro diretto tra visione della pubblicità e acquisto ma in questo caso possiamo affermare con estrema sicurezza che sì, le vendite sono aumentate grazie a questa campagna… e non di poco. 

Nonostante Apple arrivasse da un periodo di crisi, le vendite aumentarono del 42%. 

Inoltre, questa campagna ha lasciato qualcosa di molto più che un risultato quantitativo: una vagonata di attributi intangibili che hanno creato una catapulta per le vendite future

Da quel momento, possedere un prodotto Apple è figo, e sentirsi meglio, accettati e ammirati è la sensazione migliore da far provare ai propri clienti.

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