L’incredibile storia che ha portato alla scoperta dello snowboard. Ecco come è nato ed il motivo di questa fantastica invenzione
Se fossi interessato ad ascoltare la storia di come è nato lo snowboard puoi ascoltare l’episodio del podcast qui.
Che tu sia stato, o meno, su una pista da sci, sicuramente saprai quali sono i due sport principali che si possono fare su un pendio innevato: lo sci, ovviamente, e lo snowboard.
Lo snowboard non è nient’altro che una sorta di surf, o skateboard, che si pratica scivolando con una tavola sulla neve.
Se la storia degli sci è piuttosto lineare, e non nasconde molti spunti di business, possiamo dire che lo snowboard è un vero e proprio monumento al brand.
Come è nato lo snowboard
Nel 1965, nel freddo Michigan, un ingegnere di mezza età si diverte giocando con i figli sulla neve.
Durante questi giochi Sherman Poppen, il nome dell’ingegnere, nota che i figli si divertono cercando di scendere sulla neve stando in piedi sopra un pezzo di legno.
Incuriosito da quella scena, quella sera, Sherman si chiude nel capanno deciso a regalare ai suoi figli un nuovo gioco.
Quella notte prende forma ciò che i figli di Sherman cominceranno a chiamare “Snurfer”, un insieme tra surf e snow (neve).
A dire la verità, però, lo Snurfer, è lontano dal moderno snowboard… si tratta semplicemente di una tavola di legno con un estremità ricurva e un laccio da tenere in mano per dare un minimo di governabilità alla tavola.
I bambini, tuttavia, si divertono e Sherman decide di brevettare la sua invenzione, battezzandola con il nome che gli avevano dato i suoi figli: Snurfer.
La moda comincia a diffondersi in tutta la città ed altre famiglie cominciano a costruire i propri snurfer per lanciarsi giù dalle colline.
Per questo motivo, nel 1979 Sherman crea la prima competizione ufficiale di questo neo-nato passatempo: la World Surfing Championship.
In tutto quel trambusto, però, c’è un ragazzo che ha preso la competizione molto seriamente.
Sottobraccio ha una tavola di sua invenzione, molto diversa dalle altre e, nel sospetto generale, si getta dalla collina scendendo in totale sicurezza e disinvoltura.
I presenti notano che ha i piedi incollati alla tavola, grazie ad alcuni ganci di metallo, rendendo così la tavola molto più manovrabile.
Quel ragazzo è Jake Burton Carpenter e, quel giorno, segnerà l’inizio della storia dello snowboard.
Jake Burton
Jake frequenta l’università del Colorado dove si appassiona agli sport invernali, in particolar modo allo sci. Purtroppo, a causa di un grave incidente automobilistico, è costretto a lasciare l’università e la carriera agonistica.
La neve e la competizione rimangono nel sangue di Jake che, a causa dell’incidente, non può far altro che aggiustare gli attrezzi degli altri atleti. Un giorno, un amico gli parla di alcuni ragazzi che stanno cercando di “surfare la neve” ed, incuriosito, approfondisce questo Snurfer.
Più lo guarda e più aumenta la sua voglia di mettere le mani su quella tavola di legno per renderla più governabile. Passano i mesi e Jake costruisce dei ganci per i piedi, intuendo che non era possibile cavalcare la neve senza questo piccolo stratagemma.
Jake, alla gara del 1979, viene squalificato… ma la gente che lo aveva visto scendere con tanta maestria, lo ferma per commissionargli nuove tavole.
Burton decide di puntare tutto su quel nuovo business e vendere gli snowboard di casa in casa.
In un’intervista dirà: “I primi anni sono stati frustranti, uscivo di casa con 38 snowboard e tornavo la sera con 40, non solo non ne avevo venduto neanche uno ma capitava che alcuni che lo avevano comprato me lo riportavano indietro insoddisfatti.”
La svolta arriva quando Jake, dopo aver vinto 300 dollari in una competizione, li utilizza per andare in Austria a visitare una fabbrica di sci.
Burton è convinto, infatti, che solo prendendo ispirazioni dagli sci, lo snowboard può diventare un prodotto di successo.
In Austria capisce che la tavola non doveva essere soltanto di legno ma doveva avere anche delle lamine rimarcando la struttura di uno sci.
Inoltre doveva agganciare in maniera ancora più ferma le caviglie alla tavola, raggiungendo, un miglioramento della maneggevolezza dell’attrezzo.
Lo snowboard era pronto per la pista.
Il successo dello snowboard
Verso l’inizio degli anni ottanta i prodotti Burton cominciano a fare breccia nel cuore degli appassionati di sport invernali che si avvicinavano a questo mondo grazie alle olimpiadi tenutesi a Lake Placid nel 1980.
In America è definitivamente esplosa la febbre della neve e molti giovani sentono il bisogno di identificarsi in qualcosa di diverso rispetto agli sci dei loro genitori.
Per questo motivo, cominciano ad imbracciare la filosofia proposta da Jake Burton, che riprende quella dei surfisti e degli skaters.
L’azienda Burton è diventata, negli anni, il più grande produttore di attrezzatura da snowboard del mondo contribuendo in maniera imprescindibile al successo di questo sport.
Jake sarà l’unico proprietario dell’azienda fino al 2019, anno della sua morte.
Anche se Jake è sempre stato il proprietario dell’azienda, non l’ha mai guidata attivamente lasciando alla moglie il ruolo di amministratore delegato e ultimo decisore.
Che tu sia appassionato di sport invernali, oppure no, la prossima volta che vedrai qualcuno scivolare con i piedi fermi su una tavola sgargiante, ricordati come è nato lo snowboard: con un semplice padre che voleva far divertire i propri bambini.